Valutazione ambientale di piani e programmi

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Il percorso della sostenibilità ha inizio quando, nel 1972, alla Conferenza di Stoccolma sullo sviluppo compatibile con l’ambiente, per la prima volta vengono adottati a livello internazionale alcuni principi che saranno alla base del concetto di sviluppo sostenibile. In seguito, nel 1987 nel “Rapporto Bruntland – Our common future”, lo sviluppo sostenibile viene così definito: "uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni". Si tratta di una definizione generale per un approccio unitario allo sviluppo e all'ambiente, in base alla considerazione che un ambiente degradato e depauperato nelle sue risorse non può garantire uno sviluppo durevole e socialmente accettabile. La protezione dell'ambiente dunque non viene più considerata un vincolo allo sviluppo, bensì una condizione necessaria per uno sviluppo duraturo.
Nel 1992 durante la Conferenza di Rio de Janeiro, a livello mondiale, sono gettate le basi per dare l'avvio ai programmi di risanamento ambientale del nostro pianeta, sono enunciati i principi su cui impostare le politiche nazionali ed internazionali e sono posti in evidenza i problemi che devono coinvolgere responsabilità ed azioni di tutti gli stati. Nel 2002, esattamente a dieci anni dalla Conferenza di Rio, per un nuovo momento di confronto e per un aggiornamento ha avuto luogo il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile a Johannesburg, in Sud Africa.
Uno dei documenti più rilevanti in materia di sviluppo sostenibile è il V Programma d'azione (1992) dell’UE, sottotitolato "Per uno sviluppo durevole e sostenibile", che ha introdotto importanti novità nella politica ambientale comunitaria: è, infatti, la contestualizzazione in sede comunitaria dei principi introdotti dalla Conferenza di Rio e, in particolare, dall'Agenda XXI. In esso si insiste sulla necessità di razionalizzare e ridurre i consumi di risorse e sull’integrazione di ambiente e sviluppo nei processi decisionali.
Il VI Programma d'azione dell'UE (2001) a favore dell'ambiente, "Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta", ruota attorno a quattro aspetti fondamentali: cambiamento climatico, ambiente e salute, natura e biodiversità, gestione delle risorse naturali. Sottolinea inoltre l'importanza di nuove forme di partecipazione di cittadini e imprese.
Il progetto ENPLAN si inserisce dunque in questo contesto, proponendo l’elaborazione di una metodologia di valutazione ambientale di determinati piani e programmi che rappresenti un vero e proprio strumento di supporto alle decisioni, attualmente obiettivo fondamentale per la costruzione di un percorso decisionale attento alle ricadute ambientali e socioeconomiche sul territorio. La Valutazione Ambientale Strategica è intesa infatti come un processo di valutazione delle implicazioni che potrebbero derivare dall'attuazione delle scelte contenute in piani o programmi. La finalità principale è garantire che tali implicazioni siano rese esplicite e affrontate in modo adeguato in tutte le fasi del processo decisionale, in modo da orientare le scelte di sviluppo verso la sostenibilità ambientale.



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